Libera il tuo Potenziale

Written by Il 28 Febbraio 2021

Se anche tu, alcune volte, ti senti limitato nel raggiungere i tuoi obiettivi (personali e/o lavorativi), ti scoraggi e credi di meritare di più, sappi che la soluzione esiste ed è dentro di te. Non ci credi? Continua a leggere.

“Non ci sono limiti per la nostra mente se non quelli che ci imponiamo da soli” N.H

Le nostre performance, nella vita e nel lavoro, sono date dalla potenzialità meno le interferenze interne/esterne. Provo a spiegarti ognuna di queste parole chiave.

Per performance intendo le prestazioni che la tua mente ed il tuo corpo possono offrirti ogni giorno, soprattutto se stai facendo qualcosa di molto impegnativo o stai prendendo una o più decisioni cruciali per la tua vita o per il tuo lavoro.

La parola potenzialità indica una capacità non ancora espressa, mentre le interferenze sono gli ostacoli che, ogni giorno, incontriamo nella vita e/o nel lavoro. Quest’ultime possono essere di tipo esterno (mentre vado a lavoro buco la ruota della mia auto) oppure interno (prima di andare a lavoro litigo con mia moglie/marito). In ogni caso, qualunque sia la tipologia di interferenza, se non riesco a gestirla al meglio rischio di compromettere l’intera giornata o anche di più.

Per ciò che concerne le capacità purtroppo non posso fare nulla per te, devi coltivarle e potenziarle giorno dopo giorno. Non lamentarti se il tuo lavoro non ti piace, capisci piuttosto come alzare l’asticella in modo da cambiare la tua situazione attuale in desiderata. Per quanto riguarda le interferenze, invece, posso darti qualche consiglio molto utile e concreto.

Le interferenze non si eliminano, si gestiscono.

Ebbene si, gli ostacoli/problemi grandi o piccoli non possono essere eliminati o, per la maggior parte delle volte, previsti.

E allora? Dobbiamo imparare a gestirli!

La differenza la facciamo nell’approcciare il problema. Sicuramente ansia e panico non aiutano, il metodo più efficace è quello di non pensare per conseguenze, bensì di dissociarsi dal problema ed analizzarlo in modo oggettivo (distaccato), per poi trovare la soluzione più efficace nel minor tempo possibile. Bisogna, inoltre, non pensare a ciò che è stato già compromesso, bensì fare in modo che la situazione venga recuperata nel miglior modo possibile.

Ti faccio un esempio e ti chiedo scusa se può sembrarti banale, ma spesso ci perdiamo in un bicchier d’acqua. Foro la ruota dell’auto mentre sto andando ad un appuntamento di lavoro molto importante. Se non riesco a gestire la situazione inizio a pensare alle conseguenze del ritardo, mi arrabbio, peggioro la situazione e magari arriverò in ritardo facendo una pessima prestazione. Se, invece, mi focalizzo sul problema magari riparo la ruota ed approfitto del ritardo e della camicia un pò sudata per fare approccio, utilizzandolo come diversivo e facendo notare la mia capacità di problem solving (inteso come capacità di trovare la migliore soluzione nel minor tempo possibile). In questo modo ho trasformato il problema in opportunità.

Considera che le emozioni negative come rabbia, odio, ansia, panico attivano i nostri istinti primordiali, situati nella parte più arcaica del nostro cervello (rettiliana), causando reazioni istintive spesso non funzionali al raggiungimento dei nostri obiettivi. Ecco perché, spesso, diventa utile fermarsi un attimo, respirare ed attendere che prenda il sopravvento la parte razionale (neocorteccia) su quella rettiliana. Del resto questo è ciò che ci distingue dagli animali e ci permette di parlare, pensare e ragionare.

Mantenere uno stato funzionale diventa molto importante.

Si dice “perdere lo stato” quando alcuni eventi ti causano emozioni non funzionali causandoti la perdita di uno stato ottimale. A quanti di noi è capitato prima di un esame universitario importante di entrare in ansia, iniziare a sudare, avere il cuore a 1000, pensare di non sapere (non come Socrate) e fare una pessima figura davanti alla commissione quando, magari, avevamo studiato fino allo sfinimento. Questo è il classico esempio di quando si perde uno stato funzionale al nostro obiettivo.

Ci sono tanti modi per riacquistare lo stato desiderato, ma il più semplice ed immediato è quello di agire sulla nostra fisiologia. Quando entri in uno stato di forte preoccupazione o ansia, prova a fare profondi respiri, a bere un bel bicchier d’acqua, a fare una breve corsa o dei saltelli sul posto. Vedrai che in un attimo avrai recuperato lo stato iniziale, eliminando quelle interferenze emozionali che rischiano di agire negativamente sulla prestazione.

“Ricordati che per metà tu sei acqua. Se non puoi superare un ostacolo, giragli intorno. Come fa l’acqua” M.A

Spero di averti dato alcuni spunti utili e ti ringrazio per aver dedicato il tuo tempo alla lettura di queste righe di blog, tratte dai miei studi, dalla mia esperienza personale e con i miei clienti. Alla prossima!

Osa, sogna, rischia, sbaglia, vinci e divertiti sempre!

Buon inizio.



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